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Tombe dei Giganti
Tomba dei giganti Lu Brandali
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Situata all’estremo nord della Sardegna vicino a Santa Teresa di Gallura, fa parte di una grande area archeologica. Questa conta anche un nuraghe con i resti di un villaggio e dei ripari sotto roccia precedenti all’età nuragica (II millennio a.C.), oltre alla celebre tomba dei giganti.
Questa, con struttura simile a Su Monte ‘è S’Abe, è a forma di testa di toro, simbolo della vita e per questo messa a guardia dei luoghi sepolcrali. Qui vennero ritrovati i resti di una cinquantina di tombe, che contengono vari oggetti della quotidianità e ci hanno permesso di capire molto su come vivevano al tempo. Con soli 10€ potrete visitare l’area e il museo dove sono conservati tutti i ritrovamenti fatti.
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Le tombe dei giganti di Li Lolghi si trovano ad Arzachena nel nord della Sardegna in un’area ad altá densitá archeologica. Lo stile di questo luogo è molto antico e si caratterizza di lisce lastre di pietra conficcate nel terreno a delimitare il confine dei sepolcri. Queste formano l’esedra, un semicerchio, alla cui metá si trova l’ingresso sotterraneo del sepolcro.
Questa porta e le steli di pietra simboleggiano il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Abitato fin dal 1800 a.C., è situata su una collina da cui si puó ammirare la campagna circostante, immersa nel silenzio arcaico delle tombe. Il biglietto costa 4€ ed è un posto da vedere assolutamente.
Tomba dei giganti di Pascaredda
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La tomba dei giganti di Pascaredda si trova nel territorio di Calangianus, in un bosco di sughere, sotto il Monte de Deu.
I blocchi di granito che formano la sepoltura sono disposti in filari regolari e il corridoio funerario è rettangolare, con una lunghezza di 12,5m e una larghezza di 0,90m per la stessa altezza.
La data assegnata a questa tomba è l’età del Bronzo medio/bronzo recente.
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Situata vicino al Nuraghe la Prisgiona ad Arzachena nel nord sardo, è un’eccezionale testimonianza di 3 civiltà fiorite sull’isola. Prima, la Cultura di Monte Claro (del III millennio a.C.) che ha lasciato l’ancora intatto dolmen a corridoio.
Seconda, la cultura di Bonnanaro (1700 a.C.) che vi ha lasciato degli utensili di bronzo, Terza, la cultura nuragica vera e propria, che ha lasciato un’esedra usata per i riti funebri e la celebre stele centinata (alta ben 4 metri). Questa si è mantenuta integra, nonostante le 2 pietre che la compongono siano sovrapposte senza l’utilizzo di collanti.
Con il biglietto del costo di 4€ sono anche incluse le visite guidate, disponibili solo su prenotazione.
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Situata vicino ad Olbia, nel nord-est della Sardegna, questa “tomba dei giganti” vista dall’alto presenta una forma a testa di toro con le corna. Il toro non è casuale, era infatti un animale sacro tra i nuragici perché portatore di vita ed energia. Ció era di buon auspicio alla popolazione che utilizzava Su Monte ‘è S’Abe come luogo di sepoltura collettiva.
Risalente al 1600 a.C., sorge in una zona abitata anche nel medioevo, di cui rimane traccia nel Castello di Pedres. Questo sorge in una collinetta poco più in alto, anch’esso visitabile. E perché no, potrete terminare la vostra visita nel vicino mare di Olbia.